Menu


"Knowledge is power."  Francis Bacondivisorio"Always forgive your enemies - nothing annoys them so much."  Oscar Wildedivisorio"Life is a tragedy when seen in close-up, but a comedy in long-shot." Charlie Chaplindivisorio"If you want a happy ending, that depends, of course, on where you stop your story." Orson Wellesdivisorio"Life is divided into the horrible and the miserable."  Woody Allendivisorio"Cela vieillit, tu sais, d'être une jolie fille sans un sou." Jean Anouilh divisorio"Hell is empty and all the devils are here."  William Shakespearedivisorio"Acting is a nice childish profession - pretending you're someone else and, at the same time, selling yourself."  Katharine Hepburndivisorio"If you don't know where you are going, any road will get you there." Lewis Carrolldivisorio"I'll always be there because I'm a skilled professional actor. Whether or not I've any talent is beside the point." Michael Cainedivisorio"The nicest thing for me is sleep, then at least I can dream." Marilyn Monroedivisorio"La meilleure crème de beauté, c'est la bonne conscience." Arlettydivisorio

L'avversario

scaglia
 
luci
Roberta Faiolo

suono
Giuseppe Marzoli

produzione
Teatro dell'Elfo
con il sostegno di ERT - Emila Romagna Teatro Fondazione
si ringrazia Adelphi Edizioni
 
Eccolo, implacabile, il vuoto. Il silenzio, la panchina. Il racconto si ferma, il pubblico si agita, cosa succede? cosa non va? era una così brava persona, era un così bello spettacolo...

Forse lo sgomento di fronte alla scoperta che il libro è un copione, forse l'irriducibile bisogno (vizio, speranza) che tutto abbia un senso, l'istinto di salvare ciò che è rimasto intatto sotto le macerie dell'incendio. Ciò che, in mezzo all'inferno, non è inferno.

Da dove iniziare? Da Romand? "Non sono mai stato così libero, la mia vita non è mai stata così bella. Sono un assassino. La mia immagine agli occhi della società è la peggiore che possa esistere, ma è più facile da sopportare che i miei vent'anni di menzogne".

Da Carrère stesso? "Non credo che in generale la finzione sia dalla parte del falso, dell'impostura. Solo che per me, nel mio uso personale, sì."

La realtà e la menzogna, la verità e la finzione, la vita e il teatro. Simili e distanti anni luce. Ma Carrère le porta a coincidere e sovrapporsi...

Quanta realtà nutre le invenzioni del cinema italiano di questi ultimi anni. Quanta verità risplende attraverso la dichiarata finzione del palco. Dalla cronaca alla letteratura, in una ininterrotta dissolvenza tra la prima e la terza persona. Le voci dei morti e le parole dei vivi. Le parole le parole le parole.

Tutto era evidente (così sembra, con il senno di poi), ma nessuno vedeva, forse nessuno davvero guardava, forse solo ascoltava. Nemmeno, solo sentiva. Un pubblico compiaciuto, appagato da una comoda versione dei fatti, dall'abile spettacolo di una vita. Di una NON vita.