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note per un collasso mentale

miceli
raccontato da Stefano Miceli
 
Una partitura per voci, corpi, chitarra, live electronics e altro liberamente ispirata all'opera di James G. Ballard
 
regia, drammaturgia, luci, scena
Giuseppe Isgrò

con:
Andrea Barettoni
Francesca Frigoli Alessandra Novaga

musica
Alesandra Novaga
suono
Giovanni Isgrò
 

Liberi pensieri da Note per un collasso mentale.

Vi prego, lasciatevi trasportare.

 

I neon corrono forte. E questo splendido vento tra i capelli mentre voliamo giù.

 

Avremmo potuto scegliere la bomba, o le camere a gas di Eichmann, ma noi abbiamo bisogno di documentare tutto.

 

Ci stiamo suicidando, signore e signori, uno due tre, autoscatto.

 

Non è stato facile all’inizio. Calcolare una traiettoria possibilmente obliqua, avere la posa giusta, la messa in piega perfetta, offrire il nostro miglior profilo al momento dell’impatto.

 

Cinquanta piani.

 

L’immagine riflessa nell’obiettivo parla di noi, piano dopo piano: siamo Marylin, JFK, Cleopatra, siamo le tette appena rifatte di Mae West; il dottor Nathan, Mr. Travis, la sposa di Max Ernst, siamo i due attori sul palco che faticano e sudano, nudi.

 

La testa rallenta, il cuore cammina.

 

Quanto tempo abbiamo? Un tempo di esposizione lunghissimo scelto apposta per viaggiare tra poligoni di tiro e spiagge bianche, svincoli autostradali e camere al Metropole, e infine posarsi tra le gambe di Karen Novotny, prendendola violentemente solo dopo aver ucciso più volte nostra moglie.