Peachum. Un'opera da tre soldi.

Se “L'opera da tre soldi” di Brecht è ispirato alla Beggar’s Opera di Gay, “Peachum. Un’opera da tre soldi”, di e con Fausto Paravidino, è una libera rilettura della rielaborazione di Brecht, a riprova del fatto che questo grande classico si presta, per sua natura, a nuove scritture, aggiornamenti e contestualizzazioni.

Un testo, potremmo dire, con la propensione ad evolvere, un’opera gravida a cui Paravidino attinge dandole però una vita nuova ed originale, rigenerata con spessore ed ironia. Un approccio ai temi gravi (per chi sa o vuole coglierli) che coniuga drammaticità e comicità, e che fa di questo spettacolo un godimento “semplice”.

La feconda e generosa creatività di Paravidino rende possibile tutto ciò, grazie anche ad alcune idee scenotecniche d’effetto; ed è così che il folle carrozzone delle miserie umane sopravvive ai secoli nostro malgrado.

Concorre alla buona riuscita dell’impresa tutto il cast: da Fausto Paravadino naturalmente, nel ruolo di
Mickey, a Rocco Papaleo (Peachum), Romina Colbasso (Polly), Marianna Folly (Costanza/Due), Iris Fusetti
(Rosalba/Tre), Davide Lorino (Filch/Marzio) e Daniele Natali (Uno).

Da non perdere.