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zacconeraccontato da Vincenzo Zaccone
 
di Ricci/Forte
 
drammaturgia
Ricci/Forte

movimenti
Marco Angelilli

regia
Stefano Ricci
 
con
Anna Gualdo
Fausto Cabra
Giuseppe Sartori
Alberto Onofrietti
Chiara Cicognani
 
 

Della Morte, senza Amore

 

E' capitato, di sabato sera, di finire in un teatro milanese, per via di un invito imprevisto, per un altrui contrattempo, a vedere uno spettacolo su cui non mi ero informato, ma che faceva capo a due grandi nomi: Ricci/Forte.

 

Associati spesso a un modo di fare teatro eccessivo, provocatorio, violento, sessualmente spinto, al di là di tutto ciò, il duo offre scene di alto valore, contenutisticamente e formalmente curate.

 

Appena entrato l'atmosfera sembra surreale: due ragazzi completamente nudi si spostano sul palco all'interno di carrelli della spesa; un altro attore va in giro con una gonna trasparente, una maglietta della nazionale italiana, una corona in testa del Mc Donald's, su stivali zeppati avvolti nella pellicola trasparente. Una ragazza è completamente rinchiusa in un piumino lungo e sta in fondo alla scena, in disparte; un'altra, vestita anche lei, appare più tardi. Hanno TUTTI delle facce devastanti, devastate.

 

Inizia la rappresentazione, va avanti per un'ora e mezza ed è un serrato susseguirsi di scene, di quattro storie differenti che si alternano tra loro, senza lasciare tregua allo stomaco che tenta un sollievo in un profondo respiro, mentre sul palco si “costruiscono” altari votivi di tristezza, di rassegnazione, di rabbia e sconfitta. I personaggi sono interpreti di una vita spenta, deludente, frustrante, che spaventa, tradisce, infine uccide.