C'è tanta poesia nel cinema
5 domande a Carlo Chatrian, direttore artistico del Festival del Cinema di Locarno.
di Michela Tartaglino Mazzucchelli
Cos’è il cinema d’autore per te?
E’ una pura definizione, a volte anche di comodo. Il cinema d’autore è molto simile al cinema indipendente, ovvero indipendente da una logica di mercato anche se poi il mercato entra a influire.
Come scegli i film, quale è la tua linea?
Si scelgono con il cuore e con la pancia, e a seconda del film si cercano di bilanciare entrambe le indicazioni, non c’è una regola, io uso questa metafora, la volontà di trovare delle voci uniche , che risuonino in modo unico e originale.
E le giurie?
Quest’anno hanno una composizione particolare, cercano di abbinare l’esigenza di popolarità dei nostri concorsi, ho infatti la fortuna di avere due attrici importanti del panorama contemporaneo, da un lato Connie Nielsen, dal Gladiatore a Ninphomaniac, e una giovane attrice brasiliana, Alice Braga, che ha lavorato con i più bravi registi brasiliani ma anche in blockbuster. Un altro segnale forte nella giuria internazionale è la presenza del Leone d’oro di Venezia dell’anno scorso, Gianfranco Rosi, che ne sarà presidente, e dell’Orso d’oro a Berlino, il regista cinese Diao Yinan, registi di due film che sono tra i segni più forti della scorsa stagione.