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I vicini

millefoglieraccontato da
Valerio  Millefoglie
 
testo e regia
Fausto Paravidino
 
con
Fausto Paravidino
Iris Fusetti
Davide Lorino
Barbara Moselli
Sara Putignano

scene
Laura Benzi

costumi
Sandra Cardini
 

I VICINI DI GUERRA

 

L’appartamento a Parigi era tutto bianco. Bianchi i termosifoni, bianche le tubature, bianco l’interruttore che accendeva la luce, bianca. In quel periodo aveva lasciato la sua casa di Roma a un’amica che gli scriveva dell’arrivo dei nuovi vicini, che rumori facevano e altri pettegolezzi, così che i vicini di Parigi, che non vedeva mai, erano stati sostituiti dai vicini di Roma. Fausto Paravidino, drammaturgo, attore, regista e abitante di questa casa per tre mesi, ha iniziato a scrivere qui le prime scene de I vicini, il suo nuovo spettacolo attualmente in scena al Teatro dell’Elfo di Milano fino al 15 febbraio.

 

L’appartamento nel quale vivono i protagonisti in scena è molto simile a quello parigino, a parte il pavimento. Il parquet è stato trasformato in moquette perché voleva che gli attori non facessero rumore camminandoci sopra, per non confondere i vivi coi fantasmi. I vivi in questo spettacolo sono una coppia in cui l’uomo vede l’arrivo dei nuovi vicini come una minaccia, mentre la donna li fa entrare nella vita di coppia per stravolgerla. Il fantasma è quello della vecchia, l’anziana inquilina morta e il cui ricordo ancora presente è quello della porta che non voleva mai aprire. Il ricordo deriva da un’anziana vicina di casa di Paravidino, che non apriva quando lui bussava per chiedere lo zucchero. “Visto che il teatro vede l’altra faccia delle persone, e di questa persona io ne conoscevo soltanto il brutto, l’inferno, mi sono chiesto quale fosse il suo paradiso, quale psicologia poteva produrre quel tipo di comportamento. Così, dalla paura dell’altro, è venuta fuori una storia di guerra”.