Menu


"Knowledge is power."  Francis Bacondivisorio"Always forgive your enemies - nothing annoys them so much."  Oscar Wildedivisorio"Life is a tragedy when seen in close-up, but a comedy in long-shot." Charlie Chaplindivisorio"If you want a happy ending, that depends, of course, on where you stop your story." Orson Wellesdivisorio"Life is divided into the horrible and the miserable."  Woody Allendivisorio"Cela vieillit, tu sais, d'être une jolie fille sans un sou." Jean Anouilh divisorio"Hell is empty and all the devils are here."  William Shakespearedivisorio"Acting is a nice childish profession - pretending you're someone else and, at the same time, selling yourself."  Katharine Hepburndivisorio"If you don't know where you are going, any road will get you there." Lewis Carrolldivisorio"I'll always be there because I'm a skilled professional actor. Whether or not I've any talent is beside the point." Michael Cainedivisorio"The nicest thing for me is sleep, then at least I can dream." Marilyn Monroedivisorio"La meilleure crème de beauté, c'est la bonne conscience." Arlettydivisorio

La prova

bellini
 
video
Martina Brunelli

assistenti alla regia
Denise Brambillasca
Ilaria Longo

assistente scene e costumi
Gaia Tagliabue

direzione tecnica
Silvia Laureti

produzione
Teatro Filodrammatici di Milano
 
Alla fine de La Prova ciascuno è chiamato a prendere posizione sul tema molestie sessuali, in particolare sui luoghi di lavoro, in particolare tra individui con diversa autorità formale. Al tempo di Tinder, in cui chiunque potrebbe organizzarsi una pausa pranzo più o meno trasgressiva attraverso una foto ben ritoccata o uno scarno post che non è nemmeno una proposta, dove finisce il tentativo di seduzione e dove inizia il comportamento predatorio?

Al tempo del #MeToo, in cui è stata definitivamente disvelata la reiterata tendenza a forme di violenza fisica e morale finalizzata all’imposizione o allo scambio di favori sessuali e professionali, dove finisce il tentativo di usare il proprio fascino, la propria avvenenza e dove inizia lo sfruttamento della propria posizione di vantaggio rispetto ai concorrenti?

Fornasari e i suoi attori non danno risposte, ma aiutano a porsi domande su come esista una zona grigia, in cui il consenso può essere il frutto naturale di sentimenti di stima, fiducia, affetto, condivisione oppure diventare scambio di favori, effetto di manipolazioni e ricatti. Sicuramente avremo imparato che La Prova è sempre nella cultura, nei valori, nelle intenzioni, non necessariamente nelle azioni dei protagonisti.

Da dove iniziare? Da Romand? "Non sono mai stato così libero, la mia vita non è mai stata così bella. Sono un assassino. La mia immagine agli occhi della società è la peggiore che possa esistere, ma è più facile da sopportare che i miei vent'anni di menzogne".

Da Carrère stesso? "Non credo che in generale la finzione sia dalla parte del falso, dell'impostura. Solo che per me, nel mio uso personale, sì."

La realtà e la menzogna, la verità e la finzione, la vita e il teatro. Simili e distanti anni luce. Ma Carrère le porta a coincidere e sovrapporsi...

Quanta realtà nutre le invenzioni del cinema italiano di questi ultimi anni. Quanta verità risplende attraverso la dichiarata finzione del palco. Dalla cronaca alla letteratura, in una ininterrotta dissolvenza tra la prima e la terza persona. Le voci dei morti e le parole dei vivi. Le parole le parole le parole.

Tutto era evidente (così sembra, con il senno di poi), ma nessuno vedeva, forse nessuno davvero guardava, forse solo ascoltava. Nemmeno, solo sentiva. Un pubblico compiaciuto, appagato da una comoda versione dei fatti, dall'abile spettacolo di una vita. Di una NON vita.