Matadero

Santiago Fillol
Edgadro Dobry
Santiago Fillol
Lucas Vermal
fotografia
Mauro Herce
montaggio
Cristobal Fernandez
Debutta a Locarno MATADERO, lungometraggio del regista argentino Santiago Fillol: un horror/thriller di stampo politico. Il titolo, simbolico, rimanda a “Il Mattatoio”, racconto ottocentesco dell'autore argentino Esteban Echeverría, in cui lo scrittore denuncia i soprusi del regime di Juan Manuel de Rosas, svelando anche dettagli raccapriccianti, come le bassezze dei porteños, gli abitanti di Buenos Aires, che nascondevano la carne macellata lasciando morire di fame peónes e gauchos.
Fillol ribalta la storia.
Siamo nel 1974. Il 1° luglio dello stesso anno Peron muore. Gli succede la moglie Isabel, sua vice presidente. I due anni che seguono saranno pervasi da un quadro sociale sempre più improntato al conflitto. Il clima è instabile: da un lato l'Alianza Anticomunista Argentina (la "Tripla A") crea un clima di terrore, con l'omicidio di oltre 400 persone tra il 1973 ed il 1975, mentre dall'altro riprende vigore l'azione dell' Ejército Revolucionario del Pueblo (ERP) con azioni di guerriglia urbana e omicidi. In questo clima sempre più instabile, il movimento peronista perde gradatamente la sua coesione e le componenti di sinistra più radicali sviluppano il movimento guerrigliero Montoneros che a partire dal 1970 svolge una crescente attività di lotta armata contro le strutture politico-militari dello Stato, sia durante i regimi militari sia nel periodo di governo di Isabelita.