Menu


"Knowledge is power."  Francis Bacondivisorio"Always forgive your enemies - nothing annoys them so much."  Oscar Wildedivisorio"Life is a tragedy when seen in close-up, but a comedy in long-shot." Charlie Chaplindivisorio"If you want a happy ending, that depends, of course, on where you stop your story." Orson Wellesdivisorio"Life is divided into the horrible and the miserable."  Woody Allendivisorio"Cela vieillit, tu sais, d'être une jolie fille sans un sou." Jean Anouilh divisorio"Hell is empty and all the devils are here."  William Shakespearedivisorio"Acting is a nice childish profession - pretending you're someone else and, at the same time, selling yourself."  Katharine Hepburndivisorio"If you don't know where you are going, any road will get you there." Lewis Carrolldivisorio"I'll always be there because I'm a skilled professional actor. Whether or not I've any talent is beside the point." Michael Cainedivisorio"The nicest thing for me is sleep, then at least I can dream." Marilyn Monroedivisorio"La meilleure crème de beauté, c'est la bonne conscience." Arlettydivisorio

To the Ends of the Earth

montedororaccontato da
Marialuisa Montedoro
 
musica
Yusuke Hayashi

suono
Shinji Watanabe

produttore
Eiko Mizuno-Grey
Toshikazu Nishigaya
Jason Grey

production designer
Norifumi Ataka

produzione
Loaded Films

 

L’ingenua Yoko arriva persino ad anteporre la felicità di una capra in cattività, incontrata per caso in una buia notte durante una delle sue solitarie esplorazioni lontano dal centro della città, alla sua incolumità fisica rischiando di perdere l’ultimo autobus che può riportarla al sicuro in albergo. A poco a poco, però, riuscirà a mettere a fuoco i suoi veri desideri e a trovare le risposte che cerca: love is the answer sembra volerci dire, anzi cantare con tutto il fiato che ha.

Per Kurosawa l’amore è la risposta, sia nel privato sia nel pubblico; del resto, come un amorevole poliziotto ribadisce a Yoko in occasione del suo fermo per aver inconsapelvomente filmato dove era vietato, per conoscersi bisogna parlarsi ma se non c’è una lingua comune possono generarsi pericolosi fraintendimenti e immotivate paure.

Alla fine il bramul non lo vedremo, ma poco importa. La stessa Yoko che se ne era fatta un cruccio pensando di non essere abbastanza fortunata, proprio sul finire del film si renderà conto di essere tutto sommato molto fortunata dal momento che il destino ha risparmiato la vita del suo amato, che in Giappone fa il pompiere e scampa ad un enorme rogo. Come a dire che la fortuna, ammesso che sia lecito misurarla, la si deve tarare sulle cose che contano, sugli affetti, e non su immaginari super-pesci creati dalla fantasia popolare.

Tra tentennamenti e slanci, paure e curiosità, Yoko affronta questa nuova esperienza con impegno e dedizione, anche quando le viene chiesto di mangiare un piatto locale a base di riso che per esigenze di scena sarà crudo o quando il suo regista le fa fare non uno ma ben tre giri su un’infernale macchina al parco giochi di Tashkent (in una scena che Alfred  Hitchcock avrebbe sicuramente apprezzato).