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Va tutto bene

tartaglino
raccontato da Michela Tartaglino Mazzucchelli
 
da un'idea di
Stefano Cordella
 
drammaturgia collettiva
Compagnia Òyes

regia 
Stefano Cordella

con
Vanessa Korn
Dario Merlini
Alice Francesca Redini
Umberto Terruso
Fabio Zulli

 
Va tutto bene, Va tutto bene, sì lo ripeto due volte perché per due volte ho visto questo spettacolo. Quest’estate al teatro Filodrammatici e da poco allo spazio Tertulliano.

Ma va tutto bene davvero? Non credo proprio, è una frase che in questo caso serve per celare le fughe, le solitudini, le paure della propria vita.

La prima volta che ho visto lo spettacolo mi sono convinta che fosse uno spettacolo sulla Solitudine. Che si cercasse di celarla, tenerla a bada, attraverso
diversi escamotage: la madre (Alice Francesca Redini) si rifugia nel mondo della televisione, immagina vite diverse e possibili grazie al teleschermo, venendone quasi inghiottita; il padre (Dario Merlini) se ne va dalla famiglia e fa bagordi e pazzie con una giovane bellissima donna; il giovane figlio (Fabio Zulli) cerca nell’amicizia con un amico apparentemente più furbo, la strada verso l’indipendenza e la felicità.

Ma questi trucchi per eludere la solitudine e l’infelicità alla fine, quando si arriva ai momenti cruciali della propria vita, ci si accorge che non servono, che ecco
come una nuvola scura arriva sopra di noi l’insoddisfazione e il rendersi conto che appunto erano solo dei trucchi per stare apparentemente meglio.